È essenziale che a Parigi nel 2015 i governi di tutto il mondo assumano impegni specifici per contrastare il cambiamento del clima.
Tre sono le priorità: identificare un obiettivo globale di riduzione delle emissioni di gas serra in grado di garantire il rispetto della soglia di 2 gradi; tradurre questo obiettivo globale in target nazionali legalmente vincolanti; individuare gli strumenti adeguati per raggiungere gli obiettivi a partire da sistemi di tassazione del carbone.
In questo scenario, l’Italia, che è il 4° paese in Europa per emissioni (circa 460 milioni di tonnellate di CO2 eq nel 2013), grazie all’effetto combinato della crisi economica e di alcune politiche, ha visto diminuire dal 2005 le emissioni di gas serra tanto che potrà raggiungere gli obiettivi europei del 2020.
Per accelerare, però, il processo di trasformazione verso un’economia decarbonizzata, sono necessari tre interventi strategici: promuovere la crescita delle fonti rinnovabili, che oggi coprono il 13% del consumo finale lordo di energia; rafforzare le misure di efficienza energetica (attraverso la riqualificazione dell’1%/annuo degli edifici residenziali esistenti si attiverebbero investimenti per oltre 8 miliardi di euro); sviluppare una politica integrata rispetto alla mobilità sostenibile.
ENERGIA E CLIMA: verso l’Accordo post-Kyoto - Parigi 2015
In collaborazione con 3 Gruppi di lavoro: “Efficienza e risparmio energetico”- Fonti energetiche rinnovabili” - “Mobilità sostenibile”