“Promuovere una gestione integrata del riciclo dei rifiuti per raggiungere gli obiettivi europei?
Favorire una mobilità urbana sostenibile?
Contenere il consumo del suolo per nuove costruzioni valorizzando gli edifici esistenti e sviluppare filiere agricole di qualità ecologica?
Valorizzare le risorse idriche e garantirne una corretta gestione?”
Tutto questo è possibile secondo i Gruppi di lavoro del Consiglio Nazionale della Green Economy, che hanno elaborato una serie di proposte per avviare un confronto con il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando con l’obiettivo di sviluppare una green economy in Italia.
In tal senso, la prima necessità da affrontare, relativamente ai temi dell’Ecoefficienza, della rinnovabilità delle materie e del riciclo, è la gestione integrata dei rifiuti, possibile attraverso il rafforzamento dell’industria del riciclo, sottraendo materiali ancora destinati allo smaltimento per avviarli alla valorizzazione di materia ed energia con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di materie prime.
Lavorare sui servizi degli ecosistemi è il secondo tema sul quale il Gruppo di lavoro si è confrontato arrivando alla definizione di tre proposte: contenere il consumo del suolo per nuove costruzioni, vietando di edificare in aree nuove e valorizzando parallelamente gli edifici esistenti, sviluppare un’occupazione giovanile per attività di prevenzione del suolo e del dissesto idrogeologico e rivedere la normativa in materia di bonifiche.
Il comparto dei trasporti rappresenta il primo settore per consumi energetici finali, la principale causa di dipendenza italiana dal petrolio e il responsabile del 25% delle emissioni di gas serra sul nostro territorio. Per queste e altre ragioni è necessaria una strategia di intervento condivisa che tenga conto di tre principali linee di azione. Anzitutto, la riduzione del fabbisogno superfluo di mobilità, istituendo un Fondo nazionale per la mobilità sostenibile sostenuto in base al principio “Chi inquina paga”. A seguire, l’utilizzo di modalità di trasporto più sostenibili, colmando il ritardo infrastrutturale italiano in questo ambito attraverso la creazione di percorsi e spazi pedonali, piste ciclabili, infrastrutture digitali dedicate, nodi ferroviari per le grandi metropoli e molto altro. Infine, l’uso di veicoli più efficienti e con minori emissioni, riducendo l’attuale parco circolante italiano e migliorandolo mediante l’eliminazione dei veicoli più inquinanti.
Una serie di incontri sono stati dedicati al tema dello Sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica e hanno portato all’individuazione di tre macro-proposte: il consumo del suolo e la tutela della destinazione agricola anche in funzione della valorizzazione della biodiversità e del paesaggio, il rilancio dell’occupazione, a partire dalla fisionomia plurale dell’agricoltura interessata ad ambiti multifunzionali e dal rilancio dei giovani, e la promozione dell’agricoltura biologica, sostenibile e di filiera corta.
Ultimo tema oggetto di confronto è quello dell’acqua, un bene pubblico e un immenso patrimonio da proteggere e tutelare. In tal senso, risulta prioritario un grande impegno al fine di: garantire l’effettiva operatività dei distretti idrografici, elaborare linee-guida per un utilizzo dei Fondi Comunitari 2014-2020 che favorisca lo sviluppo della green economy, adeguare la normativa ambientale, edilizia e urbanistica per assicurare una gestione sostenibile delle risorse idriche nel settore civile-domestico.