La sostenibilità dei sistemi produttivi alimentari rappresenta una sfida globale: l’obiettivo a fronte di risorse primarie, sempre più limitate e a rischio, è quello di sfamare un numero crescente di persone (9 mld entro il 2050) con alimenti in quantità sufficiente, sicuri e di qualità, riducendo gli sprechi, combattendo il degrado ambientale e salvaguardando la redditività.
All’agricoltura sostenibile e allo sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica è stata dedicata la settima assemblea programmatica organizzata oggi in preparazione degli Stati Generali della Green Economy che si svolgeranno a Rimini.
Il sistema agricolo italiano è portatore di un modello di sostenibilità e di qualità legate a un territorio ammirato e imitato nel mondo. “Contro la perdita di suolo – ha dichiarato Stefano Masini, Responsabile dell’area Ambiente e Territorio di Coldiretti e coordinatore del gruppo di lavoro ‘Sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica’ – l’unico antidoto è fare più agricoltura, contrastando fenomeni di delocalizzazione e di impoverimento del Paese in termini economici, di identità ed occupazionali. Per questo – ha aggiunto – occorre promuovere filiere corte, tutelando la biodiversità, preservando e diffondendo conoscenze, cultura e tradizioni locali, rafforzare la manutenzione del territorio, consapevoli delle caratteristiche e delle identità”.
Oggi sono molti i primati dell’agricoltura italiana:
l’agricoltura biologica che occupa 48.000 persone e opera sul 9% di superficie coltivata; i prodotti ad alta valenza qualitativa e ambientale con un export in crescita che raggiunge i 30 miliardi. Si può fare ancora di più coinvolgendo i cittadini e la società nel dare valore ai luoghi in cui si produce e nel costruire le misure di tutela dell’ambiente come insostituibile leva competitiva.
Ecco le 13 proposte in grado di incidere sulla valorizzazione dell’agricoltura nella tutela dell’ambiente e di fare delle filiere agricole le leve dello sviluppo della green economy italiana:
1 – Rimuovere gli ostacoli normativi, che tuttora ritardano gli obiettivi di razionalizzazione e di ecoefficienza delle filiere;
2 – Preservare la destinazione d’uso e arrestare il consumo del suolo agricolo, anche attraverso la destinazione diversa da quella corrente degli oneri di urbanizzazione, in specie da impiegare per obiettivi di tutela e di riqualificazione ambientale;
3 – Promuovere la multifunzionalità e la pluriattività nelle aree agricole, in particolare affidando alle imprese agricole la fornitura di beni e servizi diretti alla manutenzione dei beni comuni;
4 – Tutelare le risorse naturali a garanzia della biodiversità con la collaborazione di agricoltori destinatari di misure fiscali agevolate;
5 – Avviare un piano di opere e infrastrutture dirette alla messa in sicurezza e alla stabilità del territorio, anche utilizzando risorse già destinate alle cosiddette grandi opere rimaste incompiute o non autorizzate;
6 – Introdurre un complesso di misure creditizie e fiscali in grado di incidere sul costo del lavoro al fine di favorire l’assunzione di giovani nonché sostenere l’acquisto dei prodotti green;
7 – Affermare il valore della precauzione e della prevenzione nella modalità di utilizzazione delle risorse, con particolare riguardo all’impiego di tecnologie innovative;
8 – Promuovere lo sviluppo delle agroenergie tramite impianti di microgenerazione e di piccola taglia operanti nel raggio di una filiera corta con utilizzo prevalente di residui di produzione presenti sul territorio;
9 – Salvaguardare l’uso della risorsa idrica attraverso l’incentivazione di modalità razionali di irrigazione attraverso il riutilizzo delle acque e la costruzione di piccoli invasi;
10 – Promuovere le pratiche che consentano di aumentare e mantenere la fertilità organica del suolo e il sequestro di carbonio;
11 – Costruire un quadro trasparente di regole nella comunicazione al consumatore delle caratteristiche degli alimenti, della loro origine territoriale e delle modalità dei processi di produzione al fine di promuovere scelte responsabili;
12 – Promuovere l’agricoltura biologica e le altre attività di elevata qualità ecologica per salvaguardare le aree rurali, incrementare il reddito delle attività agricole, fermare la fuga dei giovani dalle campagne e incrementare l’occupazione giovanile;
13 – Migliorare l’attenzione alla legalità nel settore agricolo e nei territori rurali e montani, ponendo a servizio della collettività risorse e uomini con la capacità di analizzare, investigare e penetrare le nuove frontiere della criminalità anche attraverso la moderna e rivisitata funzione del poliziotto di campagna.