Prevenzione del dissesto idrogeologico e sviluppo dell’occupazione giovanile.
Sono queste le tematiche principali affrontate nel corso dell’incontro tra il Consiglio Nazionale della Green Economy e il Ministro dell’Ambiente. La difesa del suolo è certamente una delle opere pubbliche più urgenti di cui ha bisogno il nostro Paese.
Qual è la soluzione?
Conseguire un ‘pareggio di bilancio dell’uso del suolo’, combinando la limitazione di uso del suolo con un miglioramento effettivo delle condizioni di sicurezza del territorio e utilizzare le attività di prevenzione del dissesto idrogeologico e di difesa del suolo come occasioni di sviluppo dell’occupazione giovanile.
Gli strumenti sono anzitutto un provvedimento normativo che regolamenti la sicurezza del territorio e le modalità di acquisizione e monitoraggio dei dati riguardanti i fenomeni idrogeologici, introducendo una strumentazione specifica che permetta di vigilare, anche a livello locale, sul “pareggio di bilancio dell’uso del suolo”; predisporre misure per sottrarre gli investimenti per la prevenzione dai vincoli del patto di stabilità, migliorare la capacità di spesa dei soggetti attuatori attraverso azioni di coordinamento e snellimento delle procedure e ricondurre a un’unica cabina di regia i finanziamenti; mirare ad attività di manutenzione per il contenimento dei seguenti rischi: riduzione o eliminazione della copertura vegetale nei terreni in situazione sfavorevole per clima, pendenza e natura geologica; abbandono dei terreni collinari e montani; ricorso alla meccanizzazione agricola in terreni con caratteristiche sfavorevoli; impermeabilizzazione dei suoli e realizzazione di infrastrutture senza tener conto delle condizioni del territorio.
Sono poi emerse delle proposte di modifica del DDL del Governo sul ‘Contenimento del consumo del suolo e del riuso del suolo edificato’ approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 15 giugno. In particolare si propone di dividere il decreto in due parti, una sulla tutela del suolo non urbanizzato come ecosistema di strategico valore ambientale, la seconda per includere il contenimento del consumo di suolo tra le linee fondamentali per l’assetto del territorio, a cui si devono adeguare anche le norme regionali.
Il Ministro, dopo i vari interventi del Consiglio Nazionale, ha richiesto un sostegno politico da parte delle organizzazioni presenti e ha preso l’impegno a recepire le proposte avanzate dal Consiglio. Ha inoltre fatto presente di aver istituito 3 gruppi di lavoro del Ministero sulle problematiche affrontate per i quali invita il Consiglio a segnalare esperti che possano prendere parte ai lavori.