Il passaggio alla green economy implica la capacità di innovare non solo cicli produttivi e consumi ma anche approcci culturali e stili di vita. Questo si può realizzare tramite lo sviluppo e la messa in pratica dell’ecoinnovazione, l’innovazione che tiene conto non solo del profilo economico, ma anche delle dimensioni sociali e ambientali. Proprio all’ecoinnovazione è dedicata l’Assemblea programmatica (la quarta) organizzata per il 24 luglio a Roma in vista degli Stati Generali della Green Economy che si svolgeranno a Rimini il 7 e 8 novembre prossimi nell’ambito di Ecomondo.
“L’obiettivo dell’ecoinnovazione – ha detto Roberto Morabito, Responsabile dell’Unità Tecnica Tecnologie Ambientali dell’ENEA e coordinatore del gruppo di lavoro sull’ecoinnovazione – è quello di un radicale cambiamento verso nuovi sistemi di produzione e consumo basati su un approvvigionamento ed un utilizzo sostenibile delle risorse e una riduzione/eliminazione delle emissioni e dei conseguenti impatti, che porti gradualmente al disaccoppiamento assoluto tra crescita, utilizzo delle risorse e impatti sugli ecosistemi”.
Ecoinnovare conviene anche da un punto di vista economico. Sulla base di un campione di 100 aziende tedesche, monitorate dall’Agenzia tedesca per l’uso efficiente dei materiali, emerge come un investimento “on/off” medio di poco superiore ai 100.000 € abbia generato risparmi annuali medi superiori ai 200.000 € già nel primo anno dall’investimento stesso.
Assemblea Programmatica sullo Sviluppo dell’Ecoinnovazione
Roma, 24 luglio 2012, ore 9.30 – Sala Einaudi, Via Pietro Cossa 1